Il Binocolo

Generalmente quando si parla d’osservazione astronomica, non si pensa al binocolo, perché ritenuto poco adatto per questo tipo di attività; niente di più errato! 
Esistono molti tipi di binocoli in commercio, di tutti i diametri e per ogni prezzo e gusti ma, bisogna considerare che sopra gli 80 mm di diametro, il costo di questi strumenti comincia a diventare davvero esorbitante. Ho sentito spesso dire che l’acquisto di un binocolo dal costo di svariate migliaia di euro, è assai discutibile, ma la domanda è: come possiamo “pesare” i gusti? Ho conosciuto principalmente due tipologie di persone; quelli che lo amano, e quelli che lo odiano. 
Personalmente ho sempre avuto un buon rapporto con il binocolo, e se proprio debbo schierarmi, sono tra coloro che amano questo strumento, per svariati motivi: è maneggevole, (almeno nei diametri “normali”), ci permette di utilizzare entrambi gli occhi, dandoci una visione sicuramente più naturale e riposante, si può portare dove si vuole ecc. 
Essendo un amante del binocolo, sono anche uno dei suoi più spietati critici. Darò di seguito alcuni consigli – basandomi sulla mia personale esperienza –, da utilizzare qualora sentissimo la necessità di comperare un binocolo*:

* Tralascerò dettagli troppo tecnici, poiché reperibili abbondantemente altrove. 

  1. La marca 
Dovendo acquistare un binocolo, la marca potrebbe rappresentare un fattore di garanzia per giudicare la qualità di un prodotto, difficilmente, infatti, una ditta blasonata, si può permettere di bidonare i clienti. Ci sono poi case che costruiscono solamente binocoli, un esempio per tutte è rappresentato dal marchio giapponese Fujinon

  2. Il prezzo 
Bisogna ammettere che difficilmente un buon prodotto costa poco, lenti, prismi e ottimi materiali di costruzione pesano sicuramente sul fattore prezzo. Alcune case costruttrici riempiono addirittura i loro binocoli con azoto per evitare la formazione di muffe interne, e sono garantiti a vita! La purezza del vetro che costituisce le lenti è decisiva; un binocolo da 70 mm di diametro con lenti molto pure, può rendere meglio di uno da 80 mm con lenti di dozzina. Non bisogna però commettere l’errore di pensare che non esistono buoni compromessi, in fin dei conti oggi il numero di prodotti sul mercato è tale, da giustificare prezzi talora molto competitivi. 

  3. Dimensioni e ingrandimenti 
Le dimensioni e il potere d’ingrandimento di un binocolo, sono generalmente riportate sullo stesso; quando parliamo di un binocolo 10X50, la prima cifra si riferisce agli ingrandimenti, mentre la seconda al diametro d’obiettivo, nel nostro caso avremo perciò 10 ingrandimenti per 50 mm di diametro d’obiettivo. Ora, siccome, (come vuole una certa regolina non scritta), sopra i 12/14 ingrandimenti si ha bisogno di un qualcosa per tenere fermo uno strumento, faremo bene a considerare in che modo intendiamo utilizzare il nostro binocolo. Ovviamente, oltre al fattore prezzo, (meglio piccolo ma di provata qualità piuttosto del contrario), bisognerà tenere conto del diametro delle lenti. Se ne vorremo fare un uso esclusivamente astronomico, faremo bene a prendere in considerazione il diametro più grande che possiamo permetterci. Un buon 70/80 mm potrebbe rappresentare un’ottima scelta. Deciso il diametro si passa agli ingrandimenti; se sono pochi non va bene, come non va bene se sono molti, quale comportamento dovremmo allora adottare nella valutazione di un binocolo in relazione agli ingrandimenti? Per prima cosa dobbiamo tenere conto di un parametro molto importante; la pupilla d’uscita. Prendiamo un binocolo, posizioniamolo su di un treppiede e puntiamo il cielo diurno, facendo molta attenzione a non puntarlo nemmeno approssimativamente vicino al Sole, se non vogliamo rischiare gravissimi danni per la nostra vista! Guardando dietro gli oculari, (da una certa distanza), dovremmo vedere un cerchio luminoso, ebbene, il diametro di questo cerchio è il valore che ci interessa, la pupilla d’uscita, e poiché il diametro della pupilla oculare non si dilata mai più di 6/7 mm, sarà bene non superare questo valore. D’altro canto un diametro della pupilla d’uscita troppo piccolo, (intorno ai 2 mm per esempio), ci procurerà un’immagine notevolmente oscura, oltre alla scomodità d’uso. Regoliamoci con un esempio pratico: 
Chi scrive, qualche anno fa, dovette decidere l’acquisto scegliendo tra due differenti versioni dello stesso binocolo; un 11x80, oppure un 20x80. Considerando che il suo utilizzo era destinato esclusivamente all’osservazione astronomica, e d’altro canto, c'era anche la necessità di utilizzarlo dalla propria postazione suburbana, quindi sotto un cielo sicuramente non cristallino, si optò per il 20x80. Il modello da 11 ingrandimenti è decisamente luminoso, fornendo una pupilla d’uscita di 7,2 mm, (80:11=7,2) e richiede un adattamento al buio perfetto, quindi rappresenta un’ottima scelta solo se utilizzato sotto cieli cristallini. Il modello da 20X fornisce una pupilla d’uscita da 4 mm, né troppo grande né troppo piccola, per di più utilizzabile dalla mia postazione suburbana. Gli oculari forniti a corredo sono del tipo grandangolare, ottimi perciò per il cielo profondo, con paraluci in gomma, risultato: ho sfruttato pienamente questo strumento sia da località montane sia dalla mia postazione suburbana.

  4. Vantaggi e svantaggi del binocolo 
Dobbiamo cominciare subito con il dire che un binocolo non può essere sostitutivo nei confronti di un telescopio, quest’ultimo è, infatti, sicuramente più versatile. Un binocolo permette la visione stereoscopica, e utilizzando entrambi gli occhi l’osservazione risulta più naturale, dandoci un’incantevole impressione di tridimensionalità. Basta puntare un binocolo sui tetti delle vicine abitazioni, per notare subito un effetto tridimensionale. Utilizzando entrambi gli occhi si possono ammirare meglio i colori delle stelle oltre che percepirne di più fioche, guadagnando così anche in termini di luminosità, a parità di diametro, ma osservando con un occhio solo. E’ un oggetto splendido per ammirare vasti campi stellari, in certi casi insostituibile. Può essere utilizzato per la ricerca di comete o di stelle novae; è un ottimo strumento per il variabilista. Non ultimo, può essere anche impiegato come ottimo compagno nelle escursioni naturalistiche nei parchi, chi scrive ha potuto ammirare gli stambecchi nel parco naturale del Gran Paradiso, (attraverso un binocolo 20x100) con una certa dovizia di particolari, per non parlare poi se si ha la fortuna di puntare un aquila… E’ leggero, (a meno di non utilizzare i mostri dal diametro da 125/150mm), e non richiede l’utilizzo di speciali montature, basta un bell’atlante stellare per godere immensamente del cielo stellato.
Possiamo anche ammirare la Luna, ma senza pretendere di avere la visione in dettaglio dei crateri, questo è un campo destinato ai telescopi. Ne avremo comunque un'immagine degna di nota.
Uno dei maggiori svantaggi, è che il binocolo possiede solitamente un ingrandimento fisso, anche se è vero che esistono modelli con oculari intercambiabili, ma a prezzi davvero esorbitanti, e per giunta di qualità discutibile! Bisogna capire che le lenti del binocolo nascono generalmente per lavorare a bassi ingrandimenti, con l’aumentare di questi cominciano a farsi sentire vari difetti ottici. 
Un altro svantaggio, tipico del binocolo, è rappresentato dalla visione diritta, da alcuni letteralmente definita rompicollo, a cui si può rimediare con la visione “piegata” a 45°, ma a prezzi davvero molto alti. Uno stesso modello, ma con la visione a 45° può costare anche tre volte in più! Esiste anche un altro rimedio più economico a questo problema, (anche se per chi scrive non lo è mai stato; non è scritto da nessuna parte che debbo osservare gli oggetti proprio allo zenit!), basta utilizzare una montatura apposita “fuori asse” per così dire, ed il gioco è fatto, oramai si possono trovare anche sul mercato italiano.

  5. Telescopi binoculari – cenni –
Il maggior binocolo presente sul mercato è il 25x150 della Fujinon, ma il suo prezzo lo rende proibitivo ai più. C’è in ogni modo chi ha sentito la necessità di costruire binocoli dal diametro più grande, accoppiando due telescopi di identica configurazione ottica, (rifrattori, riflettori o catadiottrici). La parte più difficoltosa di operazioni come questa, è rappresentata dalla necessità di avere un perfetto allineamento dei due strumenti, ma oramai la loro costruzione appare collaudata e possiamo accedere a telescopi binoculari, di provata qualità, dal diametro di 200 mm e più, anche se a prezzi veramente esorbitanti. L’innegabile vantaggio di queste soluzioni, è quello di poter andar su con gli ingrandimenti, ma attenzione; ogni diverso ingrandimento comporta l’uso di oculari doppi, occhio al portafoglio dunque…

  6. Torrette binoculari 
C’è chi ha pensato di utilizzare un congegno ottico per trasformare un telescopio in un binocolo, lo si fa con una cosiddetta torretta binoculare. Ovviamente questa soluzione non può sostituire un binocolo "vero", ma ci può riservare alcune sorprese. Ricordo di aver applicato una di queste torrette binoculari, al rifrattore apocromatico Astro-Physics da 155 mm; osservando Giove e Saturno avevo la netta impressione di trovarmi davanti all’oblò di un’astronave galleggiando di fronte a questi stupendi pianeti gassosi. Anche in questo caso uno svantaggio è rappresentato dalla necessità d’avere oculari doppi, con conseguente doppia spesa, ma non solo: per gli oggetti deboli del cielo profondo, si perde una certa quantità di luce. 

  7. Considerazioni finali 
Superata la soglia della prima osservazione è difficile sottrarsi al fascino di guardare dentro un binocolo, specialmente se di ottima fattura; vedere letteralmente galleggiare la nebulosa d’Orione, (M42), o ammirare interamente l’ammasso delle Pleiadi nel Toro, o osservare le nebulose oscure nello Scudo, è un’esperienza senz’altro da fare.
Il consiglio di chi scrive è: teniamoci pure stretti i nostri telescopi, ma un buon binocolo fa bene allo spirito. 

 

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