Settembre 2009
 

Nuove esperienze

 

Una serata in alta montagna, siamo agli inizi di giugno e l’estate spinge prepotentemente, l’aria è frizzante ma non fredda, è piacevole osservare. Il seeing è accettabile e le galassie ci invitano a riflessioni profonde sull’universo e su noi stessi: l’osservazione del cielo è anche questo.
Dopo avere osservato diverse galassie nella Vergine, posta in bella mostra verso ovest, e meglio ancora nella Chioma di Berenice, dove le galassie del catalogo Messier, rivelano chiaramente dettagli fotografici: una M99 perfettamente strutturata, una bella girandola spiraliforme, che circonda un nucleo brillante e stellare. Oppure una M98, chiaramente allungata, con una regione nucleare “presente” e diverse bande oscure, che emergono nei dintorni del nucleo.
La serata osservativa ha il suo inizio intorno alle ore 23.45, a causa dell’orario estivo, con l’amica Luna (un po’ meno amica in queste circostanze!) che sorge verso le 0.30. Al momento di programmare la serata in montagna, eravamo ben consci di questo, ma le condizioni meteo (e le previsioni per i giorni successivi) non lasciavano molto margine di scelta.
All’oculare del telescopio, immersi in tanta bellezza e profondità però, ci si dimentica presto degli orari, ed è un bene che sia così, una sana passione deve condurre a questa specie di ”limbo temporale”, dove (come in un amore) ci si dimentica di tutto: degli impegni, della stanchezza, della temperatura esterna, del tempo che passa e perfino di se stessi! Così, impegnati a districarci tra i particolari minuti, e in alcuni casi decisamente fini, siamo stati “richiamati” dalla Luna che faceva, timidamente, capolino all’orizzonte est, il quale nonostante parzialmente nascosto dal fogliame di alcuni alberi, non è stato in grado di celare la presenza del nostro satellite nascente. Questo è quanto deve accadere in un sito buio (quello dove ci rechiamo abitualmente per le nostre serata tra le stelle, è ragionevolmente buio, dove si possono ancora osservare, per buona parte delle notti dell’anno, stelle poco oltre la 6 mv).
È successo quello che normalmente accade, quando si è impegnati in un’attività, che ci coinvolge oltremisura, e ci rende difficile anche solo pensare di fare una pausa, figuriamoci un fermo! Abbiamo continuato a osservare, non curanti dell’avanzare dell’”astro della notte” sul nostro orizzonte, finchè “quale grazia e magnificenza!”; tutt’intorno a noi, il fogliame delle cime più alte degli alberi, cominciò a essere inondato dall’argentea luce della Luna, che rendeva il paesaggio fiabesco… La Via Lattea sbiadì lentamente, quasi a voler lasciare il posto alla luce più intensa, sebbene aggraziata, del nostro satellite naturale. Sulle prime fummo colti da stupore e senso di meraviglia: com’era bello il paesaggio circostante, indorato dalla candida luce lunare … ma poi realizzammo che quello, pur bello spettacolo, significava la fine dell’osservazione delle galassie. Ma oramai il telescopio era in piena opera, e noi avevamo assaporato troppo la serata per rassegnarci velocemente a una anticipata fine della nostra nottata, decidemmo di dedicarci a una rapida carrellata di oggetti spettacolari. La vera sorpresa della serata avvenne proprio in quel momento, in quanto la “rapida carrellata” ci assorbì molto più tempo di quanto potevamo immaginare. Con una Luna ormai “prepotente”, cominciammo a osservare oggetti tipicamente estivi, nel pieno del “Campo dei miracoli” (nella costellazione del Sagittario), accorgendoci che erano tutt’altro che sbiaditi!
Osservando la nebulosa “Lagoon” (M8), complice anche il filtro UHC, mi sono accorto che non solo risultava ben contrastata (la sua buona luminosità aiuta) ma, soprattutto, estesa, con dei nastrini e chiaroscuri, distribuiti nella parte nord; tutto questo ben visibile nonostante la prepotente luce lunare che ormai rischiarava il luogo di osservazione! Una buona sorpresa è risultata anche la visione degli ammassi stellari, i quali – senza l’aiuto di un filtro - mostravano stelline colorate distribuite su uno sfondo discretamente oscuro. Particolarmente entusiasmante, la visione della nube stellare M24; una sabbia finissima di stelline puntiformi, “sporcata” da alcune – nette – nebulosità oscure…
Abbiamo concluso la nostra serata tra le stelle qualche ora dopo, avendo gustato diverse nebulose e ammassi aperti, e provando a noi stessi che osservare con la presenza di una Luna in età non molto avanzata è fattibile. Abbiamo anche constatato che il chiarore lunare, pur arrecando un certo disturbo, non affligge l’osservazione di determinati oggetti del cielo profondo, come invece (sic!) fa l’inquinamento luminoso. Ma anche che, la trasparenza del cielo di montagna, viene mantenuta a dispetto della luce lunare.
Ovviamente non voglio sostenere per nessun motivo, una presunta parità di condizioni osservative, con la presenza della Luna o meno; un cielo terso e nero, con la totale assenza di qualunque fonte luminosa (Luna compresa) è insostituibile.
Ne (come purtroppo qualcuno si è permesso di attribuirmi), ho mai espresso l’inutilità di uno strumento, anche di grosso diametro, da cieli suburbani (dico solamente che risulta sotto-utilizzato, e per questo sfido chiunque a dimostrarmi il contrario).
Al momento di programmare le osservazioni, teniamo in conto anche una certa fruibilità, pur disponendo di una buona fetta di Luna nel cielo.

Buone osservazioni e ci vediamo
a Saint Barthélemy il 18-19-20 settembre!
 

 

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