OSSERVAZIONI SETTEMBRE 2004

Anche nel mese di settembre le temperature si manterranno su valori relativamente alti, (almeno a inizio mese), perciò, a una certa ora, possiamo cominciare ad osservare oggetti tipicamente autunnali, potendo nello stesso tempo contemplare oggetti ancora estivi e possiamo ancora recarci in alta quota, alla ricerca di cieli particolarmente tersi. 
La Via Lattea si sposta sempre più a ovest, e il grande quadrato di Pegaso si alza sempre più in alto, permettendoci di vedere ben alta sulla nostra testa la grande galassia di Andromeda, perfettamente visibile ad occhio nudo, pur distando ben 2,2 milioni d’anni luce! Sempre ben alta sulla nostra testa la costellazione del Cigno, dove è possibile ammirare alcuni degli oggetti più suggestivi dell’intero firmamento, come il famoso resto di supernova “velo”. Armandoci di un buon binocolo, possiamo andare alla ricerca dei numerosi ammassi aperti visibili comodamente verso le ore 22. 

Ngc 6960-92-95 (Velo) – Residuo di supernova - mv 7 – Dim. 70’x06’/60’x08’/12’ Costellazione: Cyg 
E' la famosa nebulosa velo. Una stella di grande massa esplose molte migliaia di anni fa, rendendosi perfettamente visibile dalla Terra, letteralmente fatta a brandelli dalla potenza di un'immane esplosione lasciando dietro di se solamente un residuo nebulare… ecco cosa ci apprestiamo ad ammirare individuando quest’oggetto celeste! Utilizzando un buon binocolo del tipo 10/16x70, corredato con filtri OIII, potremo essere testimoni di un bello spettacolo, vedremo chiaramente un arco nebuloso immerso in un campo molto ricco. Sotto un eccellente cielo, sito a 2600 Mt. chi scrive, ha potuto ammirare la nebulosa Velo con un binocolo 20X100, senza nessun filtro, riportandone la seguente descrizione: E’ uno spettacolo meraviglioso! Si vede tranquillamente, ha una forma netta; un semicerchio con la gibbosità rivolta verso nord/est. In direzione ovest vedo la 52 Cygni immersa un uno dei suoi brandelli. Binocoli più grossi ci consentono di notare ulteriori particolari, rendendola più luminosa; con il 20X125 si comincia ad osservare la sua struttura filamentosa... Utilizzando un telescopio, basta un’apertura da un centinaio di millimetri, con oculari a ingrandimenti bassi o medi, muniti di filtro OIII, per cominciare ad apprezzare varie disuniformità. Aperture più grosse ci permettono di analizzare i singoli filamenti. Osservando Ngc 6960, intorno alla 52 Cygni, con un C14”, (Schmidt-Cassegrain da 356 mm), sotto un buon cielo di montagna, a 77X con il filtro OIII, riesco a contare i singoli filamenti, alcuni dei quali più luminosi, e dalle svariate dimensioni, mentre più a est, vedo chiaramente la Ngc 6992 curvare nella Ngc 6995, anche in questo caso con i filamenti visibili chiaramente. Con diametri da 500 mm in su possiamo cominciare ad ammirare i colori di questo oggetto, dal verde al rosso… Forza e coraggio dunque! 

Ngc 7000 (Nord America) - Nebulosa a emissione – mv (stella eccitatrice) 6,8 - Dim. 120’x100’- Costellazione: Cyg
Il nome di questa nebulosa deriva dalla sua forma, che nelle fotografie a grande campo, ricorda il continente americano, e c’è anche il golfo del Messico! Benchè non di facile osservazione a causa delle sue dimensioni, (2° 00’), sono riuscito ad osservarla con un binocolo 7X40, sotto un cielo dall’incredibile trasparenza, a Serra San bruno, un paesino della Calabria, da dove traggo le mie origini. Quando dovessimo utilizzare un telescopio, anche se di grosse dimensioni, potremmo scoprire, (sgomenti), che l’osservazione al binocolo è più gratificante, ed è proprio quello che capitò a chi scrive, recentemente, a Colle dell’Agnello (2700 Mt. di quota circa), dove le condizioni di cielo erano più che ottime, con mv limite oltre la 6,5, e la Via Lattea perfettamente sdoppiata nello Scudo. Vedevo chiaramente ad occhio nudo oggetti come; M13, M11, M22, M8, M20, M24, M17, M31… Osservando con il dob da 508 mm la Nord America, mi accorsi che era si presente, ma sgranata! Puntai allora ngc 7000 con il mio 7X50, riuscendo a gustarla appieno. Si vedeva chiaramente la forma, e la nebulosità oscura verso ovest, con la Pellicano in bella mostra anche se meno evidente del resto delle nebulosa. Posso solamente aggiungere che nel mezzo metro, le nebulosità oscure, presenti in tutto il complesso, apparivano frastagliate, spettacolari è vero, ma senza (sic) la visione d’insieme. La migliore osservazione in assoluto di quest’oggetto, (almeno per quanto mi riguarda) è stata effettuata tramite un binocolo 20X125: non esiste foto al mondo che possa eguagliarne la visione! Consiglio di osservare questa splendida nebulosa sotto cieli decisamente cristallini, muniti di un buon binocolo, o di un telescopio a grande campo, con un buon filtro OIII, ci sarà di che divertirsi… 

H & Chi Per - Ngc 869-884 - Doppio ammasso – mv 5,3/6,1 - Dim. 30’/30’ Costellazione: Per 
E’ il famosissimo doppio ammasso, perfettamente visibile a occhio nudo come una nubecola ovale, a metà strada tra le costellazioni di Cassiopeia e Perseo. Basta il minimo inquinamento luminoso per far perdere le sue tracce. Oltre vent’anni fa, da Rivoli (provincia di Torino), nelle serate spazzate dal vento si poteva ancora vedere, ora è diventato un evento piuttosto raro; quanto abbiamo perduto a causa dell’insensata corsa a chi illumina di più… altro che progresso, ‘spreco’ è la parola giusta! Ma veniamo all’osservazione di questi autentici gioielli celesti, anche in questo caso lo strumento più adatto è senz’altro il binocolo, ma se vogliamo gridare alla spettacolarità, il diametro del nostro binocolo deve collocarsi intorno ai 70/80 mm. Una delle mie osservazioni più suggestive del doppio ammasso, è stata fatta con un binocolo 20X80; le innumerevoli stelle presenti nel campo oculare, ingeneravano stupore frammisto a una celestiale confusione! Anche il telescopio potrà farci vedere un bello spettacolo. Esaminando i due ammassi singolarmente, potremo accorgerci che, ngc 869 – h – appare più ricco del suo vicino, ed inoltre le sue stelle risultano maggiormente addensate verso il centro, con una forma più sferica, esibendo una colorazione più uniforme, sul giallino. Ngc 884 – Chi – è più sparpagliato, le sue componenti mostrano una maggiore dispersione in luminosità, e sono variamente colorate. 
Mi è capitato di vedere diverse immagini fotografiche del doppio ammasso, ma nessuna di esse riesce a rendere giustizia al suo aspetto visuale, specialmente sotto un nero e cristallino cielo d’alta montagna. Osservando questi ammassi aperti attraverso il mezzo metro, da 2700 Mt. sotto un cielo veramente cristallino, non riuscivo a notare, immediatamente, la differenza con strumenti di minor diametro. Guardando però più attentamente, ho potuto riscontrare una notevole maggior luminosità delle sue componenti, che, unitamente al fatto di poter apprezzare in maniera più squisita i colori, anche delle componenti più fievoli, e un numero davvero spropositato di stelline di fondo, rendevano (e rendono) la visione attraverso uno strumento decisamente grosso, uno spettacolo davvero insostituibile! 

M2 – Ammasso Globulare – mv 6,4 – Dim. 11’ – Classe – 2 – Costellazione: Aqr 
A prima vista gli ammassi globulari potrebbero sembrare tutti uguali, ovviamente ciò non corrisponde a verità e, come un naturalista riesce a distinguere diversi tipi di animali della stessa specie, (anche quando fossero coccodrilli) così come noi distinguiamo un individuo da un altro, l’osservatore assiduo del profondo cielo, riconosce immediatamente un ammasso globulare da un altro. Ho letto da qualche parte, che sebbene gli astronomi dovrebbero essere oramai abituati alla bellezza degli oggetti che osservano, restano sempre ammutoliti di fronte allo spettacolo offerto dagli ammassi globulari. Questo è senz’altro vero; quando nel campo dell’oculare entra uno di questi oggetti, si assiste letteralmente ad un’esplosione di stelle, (ovviamente lo strumento utilizzato deve avere un certo diametro). Possiamo localizzare facilmente M2, puntando il nostro strumento 4° a nord/est di Beta Acquarii, e prolungandone una linea ideale che la unisce a Enif (Epsilon Pegasi). Se il cielo è sufficientemente limpido e puro, potremo notare, anche con il più piccolo cercatore, una pallida macchietta nebulosa dall’aspetto alquanto sfumato. Basta un 7/10X50 per mostrare una nucleo molto brillante circondato da un tenue alone. Binocoli più grandi, non faranno altro che aumentarne la luminosità, mostrando un nucleo molto brillante e una alone poco esteso: decisamente brillante, quasi abbaglia! La regione nucleare, molto luminosa, è circondata da un alone che sfuma gradatamente verso le regioni esterne, non noto nessun accenno di risoluzione. (Binocolo 20X125). M2 è un globulare dalla difficile risoluzione, essendo molto concentrato, - classe 2 -, per risolvere le sue regioni esterne, bisognerà utilizzare uno strumento da una quindicina di centimetri, con 150/200X durante una serata di buon seeing, in questo caso potremo sperare di veder spuntare diverse stelline dall’alone. Chi scrive, riuscì a risolvere parte dell’alone in una miriade di minuscole stelline, utilizzando un rifrattore apocromatico alla fluorite da 102 mm. Per far capire la difficoltà nel risolvere questo globulare, riporto di seguito una osservazione fatta con uno Schmidt-Cassegrain da 254 mm, durante una serata dalla buona trasparenza ma con seeing scarso: 134X – Molto luminoso, ma ancora nebuloso. 278X – Si nota una certa granulosità con una manciata di stelline emergenti dall’alone. 
Nel mio libro L’osservazione visuale del cielo profondo, ho riportato che, l’autore non è a conoscenza di nessun astrofilo che abbia risolto le regioni nucleari di M2… In questa sede si fa d’obbligo un aggiornamento: osservando con il dobson da 508 mm, a 133X e 200X ho spinto la risoluzione fin dentro al nucleo, in una serata dal seeing nemmeno tanto eccezionale, domanda; quanto conta l’apertura? Risposta; davvero tanto! 

NGC 7789 – Ammasso aperto – mv 6,7 – Dim. 16’ – Costellazione: Cas 
Questo magnifico ammasso aperto, fu scoperto da Caroline Herschel, la sorella di William, e può essere rintracciato a circa 3,5° dalla Beta Cassiopeiae, (Caph), una stella gialla di mv 2,2. Quando osserviamo un ammasso aperto, rivolgiamo lo sguardo nel piano della nostra galassia, (Via Lattea), e, data la minor compattezza di questi oggetti rispetto agli ammassi globulari, non riusciamo a osservarne a distanze troppo grandi, non perché non c’è ne siano ma perché, a una certa distanza, tendono a confondersi con le stelle di fondo. Ngc 7789 dista circa 6200 anni luce, e ha un’età stimata in 2 miliardi d’anni, molto per un ammasso aperto. E’ un oggetto decisamente spettacolare, e stranamente trascurato da molti astrofili, i quali tendono a porre maggiore attenzione su M52, un altro ammasso aperto molto bello, anche se a mio avviso meno spettacolare del primo, sul quale basta un piccolo binocolo, del tipo 7/10X50, per dare qualche soddisfazione. Potremo vedere una nubecola sferica dalla quale emergono diverse stelline, immersa in un campo ricchissimo di astri scintillanti. Riporto di seguito un’osservazione di quest’oggetto fatta sotto un buon cielo di montagna, con un superbinocolo 20X125: Il campo stellare è veramente ricolmo, vedo una stella di color arancione appena sopra l’oggetto, (SAO 35903 – mv 8,4). L’ammasso è composto da stelline finissime, esibisce una forma approssimativamente sferica, e non mostra nessuna condensazione verso il centro. Osservo una catenina di stelle che si dipartono dal centro verso l’esterno, curvando nella parte sud dell’ammasso. 
Anche la visione telescopica, a bassi ingrandimenti, mantiene un certo grado di spettacolarità, uno strumento dal buon diametro, potrà farci ammirare il colore di parecchie delle sue componenti.

M 33 – Galassia – Tipo Sc – mv 5,7 – Dim. 62’x39’ Costellazione: Tri
Non ci si faccia ingannare dalla buona mv di questa galassia, è un oggetto piuttosto elusivo. Si guardino le dimensioni per capirne il perché: la sua alta luminosità viene dispersa in un area più grande della Luna piena. Se altri oggetti, (come M44 nel Cancro, o H e Chi Persei) possono essere utilizzati come parametro per la valutazione della bontà del sito delle osservazioni, la visibilità ad occhio nudo della galassia Pinwheel (girandola), come viene chiamata M33, indica condizioni di cielo pressoché perfette. Ho avuto modo di osservare chiaramente ad occhio nudo M33, da Colle del Nivolet 14 anni fa, ma non ho potuto ripetere codesta esperienza il 22 agosto di quest’anno, dove sotto un pur splendido cielo, (la Via Lattea si mostrava marmorea), sono riuscito a scorgerla, non senza difficoltà, tramite la visione distolta. Se siamo abbastanza (mostruosamente direi) abituati al degrado del nostro cielo cittadino, constatare un apprezzabile degrado a 2600 Mt. d’altezza fa venire le convulsioni! 
Sotto un buon cielo appare in qualsiasi piccolo cercatore, che la mostra come un grosso ovale nebuloso. Anche un piccolo binocolo ci permette di ammirare una forma vagamente triangolare. Osservandola con un 20X125 la vedevo; grande e luminosa, con una regione nucleare appena apprezzabile. Con la visione distolta noto la sua non uniforme luminosità, e una forma triangolare con un accenno alla struttura delle spire… Osservazione questa, da ritenersi ottima anche e soprattutto, in relazione allo strumento utilizzato, ma anche all’eccellente qualità del cielo. 
Il diametro minimo richiesto per cominciare a percepire le spire, si attesta sui 15 cm; chi scrive, osservando questa galassia sotto un buon cielo d’alta montagna, con un riflettore Newton da 15 cm di ottima fattura, ha intravisto la struttura spiraliforme…Un diametro da 250/300 mm permette di apprezzare molto meglio la struttura a spirale, consentendoci di vedere alcune regioni HII sulle spire, a patto di tenersi bassi con gli ingrandimenti. In questo genere di osservazioni il diametro è un fattore decisamente importante, con il dob da 508 mm, (con il quale si possono utilizzare anche ingrandimenti medio-alti) le spirali sono palesi, così come almeno 10 regioni di HII. Tra una spirale e l’altra si vede lo spazio scuro di separazione, e la spira posta a nord si sdoppia un due ramificazioni che tendono a curvare verso le estremità. Le spire a sud sono maggiormente avvolte attorno ad un nucleo brillante ma non stellare. Sulle spirali si mostrano anche parecchie nubi oscure, rendendo la visione della Pinwheel davvero magica… 

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