Maggio 2010
 

Quel che fa la differenza ...


Un pianeta dal volto mutevole

Innanzitutto mi scuso per l’assenza di questi mesi, ma sono stato molto occupato, sempre in ambito astronomico. Sono impegnato nella preparazione di un video-corso di astronomia (osservazione visuale), e nella parte terminale del mio libro, che spero vedrà la luce negli ultimi mesi di quest’anno.
Ma, nonostante gli impegni che mi hanno tenuto lontano da questo nostro appuntamento mensile, non ho affatto dimenticato l’osservazione telescopica.
A dispetto della mia formazione principale, come osservatore visuale del cielo profondo, non ho potuto fare a meno di osservare il “pianeta rosso” che in questi mesi ha dato il meglio di se. Un pianeta che mi affascina da sempre (penso di essere comunque in buona compagnia), e che mi “trasforma” in un osservatore planetario a ogni sua opposizione, anche quando le sue dimensioni non raggiungono valori ragguardevoli, come in questa occasione, quando nello scorso mese di gennaio, il giorno 29 (giorno dell’opposizione) ha raggiunto una dimensione massima di appena 14,1” (contro i 15,8” del 2007 e i 20,1” del 2005).
Ciò che ci ripaga è la sua alta posizione nel cielo, dove – in condizioni di buon seeing – ha svelato dettegli interessanti, consentendomi di “spremere” quasi al massimo delle sue potenzialità, il buon rifrattore apocromatico della Skywatcher da 120 mm di diametro (f/7,5), che – come si può vedere dai disegni -, mi ha dato parecchie soddisfazioni, permettendomi di raggiungere tranquillamente i 450X!
Ciò che mi ha affascinato di più, è – ancora una volta – il confronto tra osservatori diversi, che dotati di strumenti differenti, hanno potuto ammirare un pianeta “diverso”.
Osservato con diametri dell’ordine dei 235 e 254 mm, il "pianeta rosso" è stato meno prodigo nello svelare i suoi dettagli (quasi sempre per colpa del seeing), ma non solo. Anche la luminosità del disco di Marte, è risultata più alta nei diametri maggiori, creando un effetto abbaglio (a meno di non utilizzare un filtro colorato per pianeti), permettendo a questo eccellente apocromatico da 120 mm di diametro, di reggere senza tanti problemi, il confronto con diametri ben maggiori.
Bisogna ammettere che al 508 mm, sebbene abbagliante, a 500X ha cominciato a mostrare una intricata rete di macchie oscure (quasi nere), con una calotta polare bianchissima, che risaltava per contrasto.
Uno degli aspetti che mi sono rimasti più impressi, è il costante – e apprezzabile – effetto di fase del pianeta rosso, con una gibbosità - evidente - nello scorso mese di aprile.
Oltre alla calotta polare nord, risaltavano diversi particolari, come Utopia Planitia, il bacino di Hellas e Elysium Planitia … dettagli visibili a tratti (seeing permettendo) molto chiaramente.
Pur essendo abituato a osservare e ricercare, i delicati dettagli strutturali di galassie e nebulose, ho notato con piacere una certo “ritorno” anche nell’osservazione planetaria (la qualità dei disegni è limitata alla mia scarsa propensione per l’arte del disegno)!

Tutti i disegni, sono stati eseguiti dal sottoscritto, con l'apocromatico da 120 mm, dalla mia postazione suburbana.

16 marzo 2010 - 11.15 TU -                17 marzo 2010 - 20.59 TU -                  23 marzo 2010 - 20:30 TU -


Per ultimo, devo ammettere che è un piacere immenso poter osservare con un certo profitto, anche da una comoda (e inquinata) postazione suburbana: questo permette una continuità, impossibile a chi – come sono abituato e “costretto” a fare nell’ambito degli oggetti deboli – deve recarsi in alta montagna alla ricerca di cieli cristallini e bui.


Recentemente, con una cerchia di amici – tutti osservatori di una certa esperienza – si è a lungo discusso sull’idoneità di uno strumento, per certi tipi di osservazioni (in questo preciso caso dei pianeti), in particolare sulla configurazione ottica e sul diametro.
È interessante notare, che i pareri su questo genere di questioni, è risultato tutt’altro che unanime (anche se si è stati tutti concordi su alcune linee generali): ad esempio, quanto influisce l’ostruzione dello specchio secondario sull’osservazione di particolari minuti? Generalmente abbiamo tutti concordato su un punto: l’ostruzione dello specchio secondario, influisce meno di quanto ci si crede (è molto più lesiva una cattiva collimazione delle ottiche). Nella media, uno strumento a rifrazione, mostra una certa superiorità rispetto a quelli a riflessione (compresi i telescopi a schema ottico misto), ma gran parte di questa “superiorità” è dovuta alla differente sensibilità al seeing, piuttosto che alla configurazione ottica: un’apertura più generosa, mostrerà – mediamente – immagini più impastate, rispetto a una più modesta anzi, nella maggior parte delle serate quest’ultima sarà in grado di sfruttare al meglio le proprie potenzialità. Una dimostrazione pratica di quanto affermato, risiede in un semplice dato di fatto: durante la presente opposizione di Marte, le osservazioni più proficue di questo “difficile” pianeta (dico difficile a ragion veduta, infatti nelle serate che vedevano il pianeta rosso “friggere”, Saturno riusciva ancora a restituire un’immagine più stabile), sono state portate avanti con l’apo da 120 mm, risultato più idoneo rispetto all’eccellente Celestron 14!
Ma qual è la reale differenza tra i diametri? Una grande apertura mostra tutta la sua superiorità, nei momenti di seeing migliore, ma anche in quelli (più rari) di micro-seeing, restituendo immagini più brillanti e mostrando gli stessi dettagli (quando non maggiori), dell’apertura minore, soltanto – mediamente - più disturbati.
Però, le immagini fornite dello strumento a lenti, risultano estremamente incise, con particolari “scolpiti” ed esteticamente assai gradevoli.
Morale: meglio – potendo – potersi avvalere di entrambi gli schemi ottici!

A presto e buone osservazioni …
 

NOTA: il 15 maggio, dalle ore 15.50 alle 16.15 circa, terrò una videoconferenza - in diretta Skype dal negozio Natura&Co (corso Stati Uniti 16 Torino - http://www.astronomia-co.eu/)  per gli amici dell'EAN, sul tema “PROGETTI  2010-2011”, dal titolo: “Come sto preparando la mia video-lezione”.
 

 

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