“Non si
finisce mai di imparare” recita il detto … che ben si applica alla nostra
piacevole attività; “seria” e “giocosa” nello stesso tempo (almeno per alcuni
di noi). Chi di voi si occupa dell’osservazione visuale del cielo profondo (specie se
di oggetti celesti al limite del proprio strumento e dell’umana percezione),
è costretto a spostarsi sotto un cielo cristallino e meno inquinato dalle
luci artificiali. Nell’appena trascorso mese di novembre, ho potuto sperimentare la “potenza”
della rete (nel settore “meteo”), verificando la disponibilità di condizioni
meteo adatte all’osservazione astronomica. Nulla di meglio che poter
visualizzare un’immagine satellitare animata (particolarmente utile se
nell’infrarosso: http://www.meteoghiffa.it/Meteosat.htm) e, tenendo d’occhio
le previsioni (ma soprattutto la tendenza) programmare la serata
d’osservazione. Così, all’inizio del mese appena trascorso (decisamente
piovoso, almeno al nord/ovest), ci preparammo per l’ennesima escursione in
alta montagna a “caccia di stelle”: il cielo s’aprì ma protagonista –
abbastanza insistente – fu la nebbia. Una rapida occhiata all'immagine meteo fece slittare l’uscita di
un paio di giorni, quando improvvisamente (come mostravano anche le immagini
delle varie webcam distribuite su alcune località alpine) il cielo in quota
si ripulì totalmente. La nostra “previsione” risultò alquanto azzeccata.
Caricammo il “Bimbo” [così ho soprannominato il mio 508 mm] in macchina, e
via verso Prarotto. Ci ritrovammo ad attraversare spessi strati di una
nebbia decisamente fitta, che limitavano la visuale a pochi metri soltanto,
e verso gli 8/900 m la nebbia finalmente si diradò. Lo spettacolo che ci si
parò davanti (perché solo di spettacolo si deve parlare), fu davvero degno
di nota, quasi “magico”: un cielo nero come la pece, fittamente popolato da
una moltitudine finissima di astri scintillanti. La spessa coltre nebbiosa
infatti, fungeva da ottimo “tappo” bloccando le luci della sottostante Condove e [più in lontananza], della ultra illuminata Torino, regalando un
cielo “lunare”, ben oscuro fino all’orizzonte. Cercate di immaginare come ci
sentivamo (io e l’amico Spanu), guardando quell’incredibile volta stellata,
avendo a disposizione un’ottica da mezzo metro! La mv allo zenit superava
abbondantemente la
sesta, e a occhio nudo potevo ammirare una M31 discretamente estesa, con una
regione nucleare ben distinguibile dall’enorme alone; più a sud NGC 752 (Tri)
ben visibile come una macchia lattescente dai contorni non ben definiti e (a
sud/ovest) s intravvedeva una spettrale e davvero al limite (meglio in
visione distolta), un’incredibile M33 - sempre nel Triangolo - (visibile ad occhio nudo sotto cieli
veramente cristallini)!
Ci vestimmo in fretta e in furia (ma non faceva nemmeno tanto freddo), e
montammo il bestione. Bisogna dire che uno degli aspetti più scioccanti di
quella memorabile nottata, fu il notevole contrasto con il cielo cupo e
bianco che ci lasciammo in città, e quell’incantevole stellata; il pianeta
Giove dava persin fastidio a guardarlo; infatti durante il mio intenso
programma osservativo, evitai di guardarlo direttamente, proprio come se si
trattasse di un lampione! Un cielo come questo permette di sfruttare appieno una grande apertura, ma
non solo; anche particolari al limite (non soltanto dello strumento) possono
cominciare a saltar fuori, alcuni dei quali talmente diafani, da doverli
confermare successivamente “a tavolino” ! Chi scrive, per non essere vittima di illusioni (!!) prende differenti
precauzioni, una per tutte è quella di evitare la conoscenza preventiva di
ciò che osserva, coadiuvata anche dall’utilizzo del fidato registratore
digitale, decisivo nel successivo controllo abbagli. Inutile dire, che gli
abbagli devono essere messi in conto da chiunque si dedica all’osservazione
di oggetti (o dettagli strutturali) al limite, diciamo che fanno parte del
“mestiere”, e non bisogna certo temerli, a patto di riconoscerli come tali. Ma quale soddisfazione quando (e a
chi scrive non capita poi così tanto raramente), si riescono a confermare
dettagli realmente al limite dell’umana visione (quella che fa rabbrividire
i perbenisti dell’osservazione)! Torniamo a qualche esempio in merito a quanto appena riportato, e come un
cielo molto trasparente può davvero fare la differenza. È piacevole
osservare una Velo praticamente fotografica, senza l’ausilio di nessun
filtro interferenziale, quando è bassa sull’orizzonte ovest. Grazie
all’oscurità del fondo cielo che, unita all’eccellente trasparenza
atmosferica, permette di togliersi qualche bella soddisfazione. Si
considerino le seguenti osservazioni, tenendo ben conto che rappresentano
(in forma scritta) il contenuto della registrazione vocale - (le seguenti
osservazioni - tutte con il 508 mm - sono state effettuate quella notte a
Prarotto):
NGC 514 - Galassia – mv 11,6 (Luminosità superficiale 14,1) – Dim. 3,7’x3,0’
154X – è una galassia molto bella e di facile osservazione: si tratta di una
galassia spirale vista di fronte (confermato), sembra una Sc (si tratta in
realtà di una SB): con la visione distolta si colgono evidenti cadute di
luce nel suo alone, segno di una girandola che si coglie con l’”occhio della
mente”! Rivela una regione nucleare leggermente più brillante del suo vasto
alone; con la visione distolta, sembra di osservare alcune regioni di
polveri oscure (confermate!). Nota: 3’ a est c’è una brillante stella (mv 9,5) che non disturba più di
tanto la sua osservazione.
Original Digitized Sky Survey
NGC 532 - Galassia – mv 13,1 (Luminosità superficiale 14,2) – Dim. 3,1’x1,0’
154X – non molto lontana dalla precedente (NGC 524), si tratta di un’altra
galassia dai toni realmente magnifici: 4’ verso est c’è una stella
abbastanza brillante (mv 9,8) che arreca un piccolo – ma apprezzabile –
disturbo, anche se non ne impedisce una sua piena degustazione. La visione
distolta svela un nucleo brillante e puntiforme (stellare), nettamente
elongata (nord/est-sud/ovest) somigliante a una lente biconvessa ! si
osserva una linea di polveri (sia in visione diretta che distolta –
confermata); visualmente mi ricorda una M104 “dimagrita” !
Original Digitized Sky Survey
NGC 658 - Galassia – mv 12,3 (Luminosità superficiale 13,9) – Dim. 3,0’x1,6’
154X – è una galassia molto bella; visibile in posizione centrale rispetto a
due stelline, una molto brillante (mv 9,3 – l’altra è di mv 11,9) che arreca
un certo disturbo. La visione distolta (e a tratti anche in visione diretta)
rivela un nucleo stellare, e appare nettamente elongata
(nord/est-sud/ovest), con alcune cadute di luce nei pressi del nucleo
(confermate).
Original Digitized Sky Survey
Ovviamente la “linea di tendenza” di chi scrive, è sempre la medesima; vale
a dire un’osservazione metodica e con elementi di “controllo incrociati”
proprio per minimizzare le possibili visioni illusorie, sempre possibili
nelle osservazioni di oggetti così diafani.
Fin qui il “bello”, ma l’intestazione iniziale riporta anche il “terribile” … Perché ? È realmente triste tendersi conto, che per poter
osservare un cielo degno di
questo nome (a meno di non recarsi nel deserto), siano necessarie condizioni
di contorno così fortuite (la nebbia come in questo caso): possibile che il
cielo stellato stia letteralmente scomparendo senza che noi si possa far
nulla di REALMENTE concreto per fermarlo? Soltanto venti anni fa, un cielo così “eccezionale” era disponibile per
molte più notti (sempre a Prarotto), in questi vent’anni ci hanno portato
via una la trasparenza di una volta; andando avanti di questo passo, come
sarà il cielo tra altri dieci o vent’anni? Approfitto di queste righe, per esortare la comunità degli astrofili, e di
tutti quelli che hanno a cuore l’osservazione del cielo stellato, di unirsi
in una “battaglia legale” contro questo insensato danno, oltre che enorme spreco
energetico. Ogni proposta (seria e fattibile), sarà bene accolta: potremmo
diffonderla tramite la rete e/o le riviste specializzate, cercando di
arginare (ora non tra qualche tempo!) il dilagare di questo “muro di luce”,
che avanza inesorabile.
Pensiamoci molto bene, altrimenti potremmo “osservare” tutti su internet tra qualche
anno !
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