Dicembre 2010
 

Bello e … terribile !



“Non si finisce mai di imparare” recita il detto … che ben si applica alla nostra piacevole attività; “seria” e “giocosa” nello stesso tempo (almeno per alcuni di noi).
Chi di voi si occupa dell’osservazione visuale del cielo profondo (specie se di oggetti celesti al limite del proprio strumento e dell’umana percezione), è costretto a spostarsi sotto un cielo cristallino e meno inquinato dalle luci artificiali.
Nell’appena trascorso mese di novembre, ho potuto sperimentare la “potenza” della rete (nel settore “meteo”), verificando la disponibilità di condizioni meteo adatte all’osservazione astronomica. Nulla di meglio che poter visualizzare un’immagine satellitare animata (particolarmente utile se nell’infrarosso: http://www.meteoghiffa.it/Meteosat.htm) e, tenendo d’occhio le previsioni (ma soprattutto la tendenza) programmare la serata d’osservazione.
Così, all’inizio del mese appena trascorso (decisamente piovoso, almeno al nord/ovest), ci preparammo per l’ennesima escursione in alta montagna a “caccia di stelle”: il cielo s’aprì ma protagonista – abbastanza insistente – fu la nebbia. Una rapida occhiata all'immagine meteo fece slittare l’uscita di un paio di giorni, quando improvvisamente (come mostravano anche le immagini delle varie webcam distribuite su alcune località alpine) il cielo in quota si ripulì totalmente. La nostra “previsione” risultò alquanto azzeccata.

Caricammo il “Bimbo” [così ho soprannominato il mio 508 mm] in macchina, e via verso Prarotto. Ci ritrovammo ad attraversare spessi strati di una nebbia decisamente fitta, che limitavano la visuale a pochi metri soltanto, e verso gli 8/900 m la nebbia finalmente si diradò. Lo spettacolo che ci si parò davanti (perché solo di spettacolo si deve parlare), fu davvero degno di nota, quasi “magico”: un cielo nero come la pece, fittamente popolato da una moltitudine finissima di astri scintillanti. La spessa coltre nebbiosa infatti, fungeva da ottimo “tappo” bloccando le luci della sottostante Condove e [più in lontananza], della ultra illuminata Torino, regalando un cielo “lunare”, ben oscuro fino all’orizzonte. Cercate di immaginare come ci sentivamo (io e l’amico Spanu), guardando quell’incredibile volta stellata, avendo a disposizione un’ottica da mezzo metro! La mv allo zenit superava abbondantemente la sesta, e a occhio nudo potevo ammirare una M31 discretamente estesa, con una regione nucleare ben distinguibile dall’enorme alone; più a sud NGC 752 (Tri) ben visibile come una macchia lattescente dai contorni non ben definiti e (a sud/ovest) s intravvedeva una spettrale e davvero al limite (meglio in visione distolta), un’incredibile M33 - sempre nel Triangolo - (visibile ad occhio nudo sotto cieli veramente cristallini)!

Ci vestimmo in fretta e in furia (ma non faceva nemmeno tanto freddo), e montammo il bestione. Bisogna dire che uno degli aspetti più scioccanti di quella memorabile nottata, fu il notevole contrasto con il cielo cupo e bianco che ci lasciammo in città, e quell’incantevole stellata; il pianeta Giove dava persin fastidio a guardarlo; infatti durante il mio intenso programma osservativo, evitai di guardarlo direttamente, proprio come se si trattasse di un lampione!
Un cielo come questo permette di sfruttare appieno una grande apertura, ma non solo; anche particolari al limite (non soltanto dello strumento) possono cominciare a saltar fuori, alcuni dei quali talmente diafani, da doverli confermare successivamente “a tavolino” !
Chi scrive, per non essere vittima di illusioni (!!) prende differenti precauzioni, una per tutte è quella di evitare la conoscenza preventiva di ciò che osserva, coadiuvata anche dall’utilizzo del fidato registratore digitale, decisivo nel successivo controllo abbagli. Inutile dire, che gli abbagli devono essere messi in conto da chiunque si dedica all’osservazione di oggetti (o dettagli strutturali) al limite, diciamo che fanno parte del “mestiere”, e non bisogna certo temerli, a patto di riconoscerli come tali. Ma quale soddisfazione quando (e a chi scrive non capita poi così tanto raramente), si riescono a confermare dettagli realmente al limite dell’umana visione (quella che fa rabbrividire i perbenisti dell’osservazione)!
Torniamo a qualche esempio in merito a quanto appena riportato, e come un cielo molto trasparente può davvero fare la differenza. È piacevole osservare una Velo praticamente fotografica, senza l’ausilio di nessun filtro interferenziale, quando è bassa sull’orizzonte ovest. Grazie all’oscurità del fondo cielo che, unita all’eccellente trasparenza atmosferica, permette di togliersi qualche bella soddisfazione. Si considerino le seguenti osservazioni, tenendo ben conto che rappresentano (in forma scritta) il contenuto della registrazione vocale - (le seguenti osservazioni - tutte con il 508 mm - sono state effettuate quella notte a Prarotto):

NGC 514 - Galassia – mv 11,6 (Luminosità superficiale 14,1) – Dim. 3,7’x3,0’
154X – è una galassia molto bella e di facile osservazione: si tratta di una galassia spirale vista di fronte (confermato), sembra una Sc (si tratta in realtà di una SB): con la visione distolta si colgono evidenti cadute di luce nel suo alone, segno di una girandola che si coglie con l’”occhio della mente”! Rivela una regione nucleare leggermente più brillante del suo vasto alone; con la visione distolta, sembra di osservare alcune regioni di polveri oscure (confermate!).
Nota: 3’ a est c’è una brillante stella (mv 9,5) che non disturba più di tanto la sua osservazione.

 

Original Digitized Sky Survey

 


NGC 532 - Galassia – mv 13,1 (Luminosità superficiale 14,2) – Dim. 3,1’x1,0’
154X – non molto lontana dalla precedente (NGC 524), si tratta di un’altra galassia dai toni realmente magnifici: 4’ verso est c’è una stella abbastanza brillante (mv 9,8) che arreca un piccolo – ma apprezzabile – disturbo, anche se non ne impedisce una sua piena degustazione. La visione distolta svela un nucleo brillante e puntiforme (stellare), nettamente elongata (nord/est-sud/ovest) somigliante a una lente biconvessa ! si osserva una linea di polveri (sia in visione diretta che distolta – confermata); visualmente mi ricorda una M104 “dimagrita” !
 

 

Original Digitized Sky Survey

 


NGC 658 - Galassia – mv 12,3 (Luminosità superficiale 13,9) – Dim. 3,0’x1,6’
154X – è una galassia molto bella; visibile in posizione centrale rispetto a due stelline, una molto brillante (mv 9,3 – l’altra è di mv 11,9) che arreca un certo disturbo. La visione distolta (e a tratti anche in visione diretta) rivela un nucleo stellare, e appare nettamente elongata (nord/est-sud/ovest), con alcune cadute di luce nei pressi del nucleo (confermate).
 

Original Digitized Sky Survey

 

 

 


Ovviamente la “linea di tendenza” di chi scrive, è sempre la medesima; vale a dire un’osservazione metodica e con elementi di “controllo incrociati” proprio per minimizzare le possibili visioni illusorie, sempre possibili nelle osservazioni di oggetti così diafani.

Fin qui il “bello”, ma l’intestazione iniziale riporta anche il
“terribile” … Perché ?
È realmente triste tendersi conto, che per poter osservare un cielo degno di questo nome (a meno di non recarsi nel deserto), siano necessarie condizioni di contorno così fortuite (la nebbia come in questo caso): possibile che il cielo stellato stia letteralmente scomparendo senza che noi si possa far nulla di REALMENTE concreto per fermarlo?
Soltanto venti anni fa, un cielo così “eccezionale” era disponibile per molte più notti (sempre a Prarotto), in questi vent’anni ci hanno portato via una la trasparenza di una volta; andando avanti di questo passo, come sarà il cielo tra altri dieci o vent’anni?
Approfitto di queste righe, per esortare la comunità degli astrofili, e di tutti quelli che hanno a cuore l’osservazione del cielo stellato, di unirsi in una “battaglia legale” contro questo insensato danno, oltre che enorme spreco energetico. Ogni proposta (seria e fattibile), sarà bene accolta: potremmo diffonderla tramite la rete e/o le riviste specializzate, cercando di arginare (ora non tra qualche tempo!) il dilagare di questo “muro di luce”, che avanza inesorabile.

Pensiamoci molto bene, altrimenti potremmo “osservare” tutti su internet tra qualche anno !

 

 

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