Binocolo Vixen 20X125

 

Dati tecnici:

Diametro obiettivi: 125 mm 
Ingrandimenti: 20x  
Pupilla d'uscita: 6,2 mm 
Campo reale: 3°
Tipo prismi: Di porro 
Messa a fuoco: Individuale
Visione: 45° 
Dimensioni: 660X282 mm
Peso: 11 kg (Compresa la montatura a forcella, mezza colonna e treppiede)


L’affermazione, fatta a proposito del 20X100, secondo la quale, l’acquisto di un binocolo avente un diametro superiore agli 80 mm, sia assai discutibile… in questo caso assume un aspetto del tutto differente. Perché - se è vero come è vero – che un diametro da 100 mm, (parliamo ovviamente di binocoli), comincia ad avere un certo prezzo, superata questa soglia la cifra da spendere diviene decisamente più alta. In questo caso, che il suo acquisto divenga perlomeno discutibile, mi trova parzialmente d’accordo; con qualche riserva però! Tutto dipende dalle prestazioni.
Passando da un 50 mm a un 70/80 mm, la differenza è davvero abissale, netto poi il guadagno (in termini di prestazioni) che si ha passando da un 80 mm a uno da 100 mm, ma, superando questo limite, quale può essere il guadagno nelle prestazioni? 
La differenza di prezzo è davvero cospicua, ma la differenza nelle prestazioni (lo dico per esperienza) è paragonabile al salto che si ottiene passando dal 50 mm al 100 mm! 
La risoluzione permette di ottenere immagini “fini” mentre la grande apertura, rende le immagini luminose e spettacolari. 
Tale è la differenza che ho riscontrato, passando dal 100 mm al 20X125 mm della Vixen. A dire il vero, prima di acquistarlo, avevo sentito pareri molto discordi su questo strumento; da colui che lo etichettava come "vera spazzatura", a chi ne parlava come di un "vero gioiello d’ottica". Non avendo avuto occasione di provarlo prima di un eventuale acquisto, decisi di contattare un amico che lo aveva utilizzato, per altro esperto di osservazioni visuali e possessore del Fujinon 25X150 mm! 
Costui aveva avuto modo di osservare attraverso il Vixen da 125 mm in alta montagna, e mi disse di non aver riscontrato grandi differenze tra i due strumenti, tranne una maggior luminosità rilasciata dal Fujinon. “Vedrai che ti troverai bene, le prestazioni sia sulle nebulose che sulle le galassie sono strabilianti…” , mi disse con molta chiarezza. Decisi di fidarmi. 
Ordinato il “mostro”, mi venne consegnato in due imballi di cartone, uno contenente il robusto treppiede, con montatura a forcella, treppiede e mezza colonna, l’altro custodiva, davvero ben imballato, il binocolo. 
Estratto dal suo imballo il "bino" rimasi davvero stupefatto dalle sue dimensioni; è enorme! Esclamai. Una volta montato il tutto, lo strumento esibisce una bella estetica, apparendo molto ben definito e curato, con generosi paraluce e due belle lenti dalla colorazione verdastra, che denunciano un buon trattamento. 
Peccato che la sua valigia per il trasporto sia venduta a parte, a un prezzo davvero elevato per giustificarne l’acquisto. Decisi così di custodire il binocolo nella sua scatola di cartone originale. 

La prova sul campo 
La prima volta che utilizzai il 20X125, cominciai ad apprezzare la comodissima visione a 45°, (un altro pianeta rispetto a quella diritta)! Le stelle sono puntiformi per buona parte del campo (3°), cominciando a perdere la puntiformità in prossimità dei bordi e arrecando più un fastidio psicologico che altro. Il cromatismo è ben tollerabile, apparendo in prossimità del bordo lunare come un alone verdastro/violetto, visibile anche sui pianeti e sulle stelle molto brillanti, (su queste ultime lo di deve proprio notare). 

Luna e pianeti
Osservare la Luna attraverso il 20X125 è una bella esperienza. Personalmente sono rimasto molto colpito dalla sua resa con la Luna piena; non un’immagine appiattita, come quella vista attraverso un telescopio, ma piena di particolari e con effetto di tridimensionalità. Luminosa quanto basta, ma senza offendere l’occhio, (questo è un fattore soggettivo; una persona di mia conoscenza si rifiutava di osservare la Luna per l’eccessiva brillantezza, ma il suo era un rifiuto a priori!). 
Il pianeta Giove, mostra le sue bande e – ovviamente – i quattro galileani, evidenziando l’aberrazione cromatica di cui sopra, al bordo. Anche Saturno mostra un nitidissimo anello, piccolo ma incredibile, che, in aggiunta a qualche satellite di contorno, rende un bel quadretto. 

Profondo cielo 

Ammassi aperti 
Trovarsi sotto un cielo vero con questo strumento, è un’esperienza che mi sento di consigliare a chiunque, astrofilo e non. In alta montagna ho avuto occasione di osservare panorami stellari siti in piena Via Lattea; un mare di stelle! Sembra di guardare una gigantesca foto, presa con una camera di Schmidt! Osservando la stella Albireo, nella costellazione del cigno ne riporto la seguente descrizione: Non ho parole per descriverla: vedo la primaria di un netto colore arancione, e la secondaria azzurrissima, letteralmente affogate tra una miriade di minutissime stelline, tanto fitte da far perdere l’orientamento. 
H & Chi Persei – Data la moltitudine di astri minutissimi, non riesco a capire ne dove cominciano ne dove finiscono questi splendidi ammassi stellari. Stelle puntiformi e colorate, si notano alcune zone relativamente oscure all’interno degli ammassi, la dove ci sono meno stelle. 
M45 – (Pleiadi) – Non utilizzerò parole di ammirazione per questo ammasso aperto, sarebbe solo un inutile spreco! Distinguo la nebulosità che le circonda, come un appannamento degli oculari, e tante (ma proprio tante) stelle, decisamente bianco-azzurre. 

Ammassi Globulari
Dato il buon contrasto, unito alla grande apertura, questo strumento rende bene anche su oggetti compatti come gli ammassi globulari. Osservando M4 nello Scorpione, ho potuto letteralmente scioglierlo! 
M13 – Si trova tra due stelline luminose, (mv 6,8 di colore arancione, situata a nord/est, e una di mv 7,2 – bianca, situata a sud della precedente). Chiaramente risolto, noto nell’alone un brulicare di minutissime stelline, che si proiettano anche dinnanzi al nucleo. L’immagine è spettacolare e dà la netta sensazione di tridimensionalità, vista la ricchezza del campo circostante. Vedo, (seppur debole) anche la galassia Ngc 6207, di mv 11,5.
M3 – Si risolve nell’alone, (meno di M13), con alcune stelline proiettate sul nucleo. 
M92 – Risolto meglio di M3, mostra stelle più brillanti di M13. 
M5 – Risolto bene nell’alone e anche una parte sopra la regione nucleare. 
M22 – Da infarto! Molto grande e brillante, esibisce una regione nucleare ben sviluppata e molto luminosa. Lo risolvo senza problemi, in una polvere minutissima di astri anche in visione diretta… 

Nebulose 
Lo strumento rende particolarmente bene su questi oggetti, riuscendo a “staccare” dal fondo cielo anche le parti meno brillanti, di questi elusivi oggetti, meglio d’un telescopio. 
Ngc 6960/92/95 – (Nebulosa Velo) – Nota: La costellazione del Cigno è bassa, quindi la luminosità del fondo è elevata. Vedo chiaramente un semicerchio nebuloso, e con la visione distolta, noto qualche particolare, come alcune pieghe emergenti da quest’arco nebuloso. 
M8 – (Lagoon Nebula) – Bello l’ammasso aperto immerso nella nebulosa, Ngc 6530. La parte oscura - “laguna” - (quella che da il nome a quest’oggetto), è nettissima, mentre si notano alcune nebulosità circondare un po’ d’ovunque la nebulosa. 
M16/7 – (Nebulose: Aquila e Omega) - Contenute entrambe nel medesimo campo oculare – a misura -. M16: Netto l’ammasso aperto, circondato da un inviluppo gassoso, mentre, la nebulosa mi regala qualche chiaroscuro sebbene con la visione distolta. M17: Piena di intricate nebulosità oscure; fotografica! 
M57 – (Nebulosa Planetaria) – Appare tanto brillante, che per ben due volte ho creduto fosse una stella! E’ attorniata da due stelle di mv 8,6/8,7 che disturbano l’osservazione. Riesco comunque a vedere una ciambellina con una parte nera interna, anche se non molto evidente, in quanto la planetaria sembra sovraesposta! 

Galassie 
Date le generose dimensioni di questo binocolo, rende particolarmente bene sulle galassie, una volta rispettata la seguente condizione: il cielo deve essere il più nero possibile. 
M65/66/Ngc 3628 – (trio nel Leone) – Sono perfettamente visibili e decisamente belle. M65 sembra la fiamma d’una candela con una parte centrale più brillante. M66 ha una forma più sinuosa, (una S) ed esibisce una regione nucleare a medio gradiente di luminosità. Ngc 3628 appare “coricata” rispetto alle altre, e nel suo asse maggiore vedo, con la visione distolta, una linea di polveri che la taglia in due. 
M85/86/Ngc 4388 – Vedo gran parte della “Catena di Markarian”, almeno 7/8 galassie… Sembra di guardare dentro una foto a grande campo!
M87 – Ha l’aspetto di un globulare non risolto, con un grande alone che sfuma gradatamente verso l’esterno e una regione nucleare molto brillante. A sud/ovest vedo la galassia Ngc 4478 – mv 11,3; si mostra come una debole macchietta indistinta. 
M81/2/Ngc 3077 – Contenute tutte e tre nel medesimo campo, si osservano con una certa facilità. M81 mostra un nucleo brillante e puntiforme, con un alone dall’aspetto irregolare. M82 mostra molti chiaroscuri, mentre Ngc 3077 è nettamente elongata nel senso est/ovest. 
M51 – Si vedono molto bene i due nuclei e il ponte di collegamento tra le due galassie. La struttura a spirale si percepisce anche in visione diretta, mentre utilizzando quella distolta diviene palese! 

Mi è piaciuto
La grande quantità di luce e l’elevato contrasto. Cromatismo accettabile. Stelle puntiformi fin quasi ai bordi. La messa a fuoco individuale. La buona qualità degli oculari in dotazione. La visione a 45°. L’ottima maniglia per il trasporto. La possibilità di montare un cercatore. 

Non mi è piaciuto 
La mancanza di paraluci sugli oculari e il loro grande effetto di parallasse. La regolazione della distanza interpupillare. La non intercambiabilità degli oculari. 

Giudizio:
Trascurando per il momento il fattore prezzo, mi sento di consigliare a chiunque ami l’osservazione visuale, questo binocolo. Possiamo accedere a un binocolo realmente gigante che, ha si un prezzo elevato, ma pur sempre (decisamente) concorrenziale rispetto a altre marche, con diametri simili o leggermente superiori, i quali hanno un prezzo sicuramente più alto. Un ultimo consiglio: data la sua rande estrazione pupillare, sarà molto meglio utilizzare questo strumento sotto cieli piuttosto cristallini, solo così potremo sperare di ottenere le sue massime prestazioni. In definitiva, il giudizio di quel mio amico si è rivelato azzeccato. 


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