Dobson Orion 254 mm

 

Dati tecnici:

Diametro 254 mm

Rapporto focale f 4,7

Lunghezza Focale 1200 mm 

Peso 26 kg completo 


Fino ad anni relativamente recenti gli strumenti di produzione cinese portavano un marchio di dozzina, ma oggi le cose sono radicalmente cambiate. E’ possibile trovare sul mercato strumenti dall’ottimo rapporto prezzo/prestazioni, anche per quanto riguarda i rifrattori. Parlando con un amico che ha acquistato un “cinesone” (come definisce il suo rifrattore) ho potuto cogliere il suo stupore per la buona ottica riscontrata. Anche altre persone che hanno acquistato questi strumenti, ne hanno parlato estremamente bene.
Sono riuscito a trovare un buon usato e quando mi venne consegnato ne rimasi assai stupito; era praticamente nuovo! Ricevetti due imballi di cartone, l’uno contenente lo strumento, l’altro il basamento; devo dire di essere rimasto colpito dalle sue dimensioni, m’è lo figuravo più piccolo. Una volta disimballato e montato, (cosa facilissima) lo strumento mostra un bell’aspetto, con un unico neo: è (davvero) troppo basso! la cosa non appare irrimediabile, visto che si può autocostruire un basamento, dotato di ruote con relativo blocco, per aumentarne l’altezza.
 

Star test

Lo snap test
La posizione del fuoco di questo strumento è abbastanza precisa, rivelando un’ottica particolarmente riuscita. Durante una serata dal seeing buono ma non ottimo, sdoppiare la ζ Bootis è stata un’operazione abbastanza facile, con le stelle perfettamente separate a 240X e 478X. Anche Antares, una doppia particolarmente difficile a causa dell’enorme divario di luminosità tra la primaria e la secondaria, è stata sdoppiata (con molta difficoltà), con la componente secondaria praticamente affogata nella brillantezza di Antares; un puntino verde baluginante, a tratti sballottato dai flutti del seeing e dalla scarsa altezza sull’orizzonte torinese; piccolo ma presente!

La prova sul campo*
* Ho provato l’Orion da un sito suburbano relativamente inquinato dalle luci artificiali.

Luna e Pianeti
La bassa ostruzione lineare (circa il 25%) lo rende un buono strumento per osservazioni ad alta risoluzione. Osservando la Luna ho riscontrato un’ottima incisione, con la visione di almeno quattro (un quinto in forse), craterini all’interno del circo di Plato. Anche la Valle di Schroeter, si mostra molto incisa, con la spaccatura, situata nei pressi del cratere Aristarco, frastagliata.
Osservando il pianeta Giove, lo strumento mostra diverse e sottili bande, con la Grande Macchia Rossa, che nei momenti di calma atmosferica, mostra particolari all’interno e diversi ovali bianchi.
Saturno rivela qualche timida banda sul globo e, nelle serate di miglior seeing anche, (osservazione al limite) la divisione di Enke. Non ho ancora avuto l’occasione di puntare questo strumento sul pianeta Marte, vedremo di aggiornarci…

Profondo cielo

Ammassi aperti
M93 –
Benché basso sull’orizzonte, a 46X l’ammasso mostra una “forma irregolare, e una relativa ricchezza di stelle rossastre”
M46 – 46X – Spettacolare; vedo una moltitudine di stelline fini come polvere! 92X con OIII – Vedo la planetaria (Ngc 2438) immersa in un bel campo stellare; somiglia a una bolla di sapone, ma è arida in particolari.
M47 – 46X - E’ composto da brillanti stelle bianco azzurre, e mostra una forma irregolare: bello.

Nebulose
M42 –
46X - Molto bella, vedo le regioni esterne sfumare gradatamente nel vuoto cosmico, netto il trapezio, che ad alti ingrandimenti rivela 5 stelle. La nebulosa appare piena di chiaroscuri. L’utilizzo del filtro OIII ne migliora in maniera decisa la visione; ora assieme ai chiaroscuri vedo qualche bolla, e la nebula appare anche più estesa.
M8 – 46X con filtro Deep Space – Molto bella, vedo bene la nebulosità con il “Ponte di Herschel”. 46X con OIII – Fotografica! La nebulosa oscura appare più netta, la nebulosa più brillante, si mostra più estesa e frammentata…
M20 – 46X con OIII – Vedo bene la nebulosa a emissione, (forma sferica) e, con la visione distolta, osservo alcune irregolarità.


Nebulose planetarie
Ngc 2440 –
92X – Bello il campo stellare, la si vede come una sferetta nebulosa estremamente debole e scialba, l’aggiunta del filtro OIII la rende più brillante e più “pulita”.
Ngc 2346 – 92X con OIII – Appare in un bel campo stellare, è di difficile identificazione, ma una volta individuata la si vede facilmente; appare come una nebulosa sferica senza particolari.

Ammassi globulari
M9 – 132X –
E' un oggetto piccolo e concentrato: brillante e di difficile risoluzione, avvenuta solo nell’estrema periferia, con stelle che si staccano faticosamente.
M10 – 132X - Lo risolvo nell’alone e in parte sul nucleo; ha una forma ellittica.
M12 – 132X – Risolto fino al nucleo.
M22 – 132X – Decisamente spettacolare e, benché basso sull’orizzonte, lo risolvo con una facilità estrema. Presenta una regione nucleare affollatissima…

Galassie
Non avendo provato lo strumento che da un sito suburbano, la sua resa sulle galassie è da considerarsi nettamente superiore a quanto di seguito riportato.
M87 – 46X – Somiglia a un batuffolino di cotone, dall’aspetto soffuso, la vedo vicina a una brillante stellina di mv 8,6. 92X – Migliora nettamente, ora è più brillante, mostra una evidente regione nucleare e un vasto alone sferico, ma resta priva di particolari.
M104 – 92X – La galassia è bassa sull’orizzonte, nonostante tutto è facilmente visibile, mostra un nucleo stellare e una tenuissima banda di polveri, la quale non si proietta sul rigonfiamento nucleare.
M88 – 92X – La si vede (anche se un po’ spettrale) dall’aspetto allungato.
M91 – 92X – Vedo una regione nucleare appena abbozzata e un vasto alone diffuso.
M99 – 92X – La vedo vicino a una brillante stella gialla (mv 6,5), mostra una forma lievemente triangolare.

Montatura computerizzata con Celestron Advancer Astromaster
Ho montato il computer per il puntamento passivo Astromaster della Celestron, su questa montatura, efficiente ma un po’ spartana e, con tutti i relativi scongiuri per il suo funzionamento, riuscii a verificarne l’efficacia.
Con l’allineamento a due stelle, l’Astromaster, riesce a mettere l’oggetto nei pressi del centro di un oculare a grande campo. Nelle vicinanze dell’ultima stella di riferimento, l’oggetto si ritrova nel centro oculare, anche a ingrandimenti medio alti, man mano che ci si allontana da questa stella, per incrementare ulteriormente la precisione di puntamento, basta riallineare il computer su un qualsiasi oggetto celeste puntato.

Mi è piaciuto
E' dotato di un ottica eccellente. Bassa ostruzione lineare. Poter utilizzare un oculare da 2” senza inserire ulteriori adattatori. La relativa dolcezza dei movimenti della montatura dobsoniana; fluida ma non lasca. La collimazione del primario avviene tramite tre comode manopoline che ne facilitano l’operazione.

Non mi è piaciuto
Una montatura decisamente bassa, la quale rende l’uso di tale strumento un’operazione tutt’altro che comoda. Il cercatore in dotazione con prisma a 90°, il quale complica le operazioni di puntamento.

Giudizio
Il detto, “chi più spende meno spende” si applica anche in questo caso, infatti, se si esclude la bontà dell’ottica, ci sono molte parti in plastica e, il fuocheggiatore, anche se svolge il suo compito, non può essere certamente considerato un gioiello di meccanica. Ma per avere tutto questo bisogna spendere parecchio, per cui, date le caratteristiche generali, questo strumento rappresenta un cavallo di battaglia per l’osservatore visuale del cielo profondo, ma anche per chi non disdegna pianeti e le stelle doppie. Dato il basso costo, mi sento di consigliare a chiunque questo splendido telescopio, che come prestazioni (ottiche) ha ben poco da invidiare a strumenti ben più costosi.
 


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